Ricordi
Quando un anziano muore, è una biblioteca che brucia
Che cosa resterà di noi se non la memoria?
Un forte legame con le proprie radici è, per una comunità, il miglior incoraggiamento per affrontare il futuro che si sta facendo sempre più complesso.
L’immenso patrimonio della memoria popolare è quasi sempre dimenticato e la parte della popolazione che ne è in possesso, gli anziani, spesso è trascurata dalla vita sociale e culturale
La loro ricchezza di memoria individuale e collettiva, ha, invece, una grande importanza e non deve essere perduta. Il suo recupero sopperisce anche ad un bisogno reale degli anziani, spesso inespresso: quello di essere ascoltati e di rimanere, in qualche modo, attivi nella vita collettiva.
E’ per questo che abbiamo cercato persone che ci potessero raccontare qualcosa su Mirabello. In un primo momento quasi tutti si sono schermiti: “Ma cosa devo dire? No, non mi ricordo …“, “Davanti alla telecamera, no!“.
Poi poco alla volta, si sono lasciati andare sul filo della memoria ed è stato come aprire una porta sul passato: sono emerse testimonianze, ricordi di vita vissuta, brandelli di memoria legati all’esperienza diretta, lasciandoci così una raccolta di sentimenti, impressioni, emozioni, regalate da uomini e donne cui dobbiamo dire
GRAZIE!
Carlo Magri
Così introduceva Carlo Magri la bella raccolta di interviste da lui registrate con l’aiuto del gruppo “Amarcord Mirabell’dna volta“. Il suo esempio ci ha suggerrito di inserire i ricordi nelle pagine dedicate alla tradizione. Gli abbiamo suddivisi in due categorie a seconda della forma con cui sono stati espressi (narrativa o poetica):