La ghiacciaia

Leggendo gli atti conservati in archivio relativi ai numerosi passaggi di proprietà della Tenuta che fu del Cardinale Aldrovandi, ci siamo ripetutamente imbattuti in riferimenti a una ghiacciaia del Palazzo.

Il primo atto in cui ne troviamo menzione fu steso in pieno periodo Napoleonico, l’Italia settentrionale era allora una Repubblica e al posto del titolo signore si usa quello di cittadino:

1804 anno 3˚ della Repubblica Italiana lì 22 Dicembre in Bologna
Colla presente scrittura … si dichiara come il Citt.no Giuseppe Zucchini … vende al Citt.no Francesco Milzetti della città di Faenza, Dipartimento del Rubicone, … la tenuta denominata Mirabello e Raveda, … composta da terreno per la massima parte Lavorativo, Arborato, Vitato, Moredo, Pioppedo, fruttifero con i suoi Edifizi e Capanne ad uso dei Coloni, Palazzo Padronale, Casa Fattorale, Stalle, Conserva da Neve coperta di canne, … , Fornaci da Pietre, Maceri da Canapa, ….

Il termine Conserva da Neve chiarisce il suo  significato quando nel 1818, ritornati i Sovrani e il Papa e … i titoli il Signor Cavalier Milzetti cede al Signor Zucchini la Tenuta:

L’Anno della Nascita di Nostro Signor Gesù Cristo 1818, il giorno di Sabbato (sic) 21 del Mese di Marzo, sotto il Pontificato di Sua Santità Papa Pio VII felicemente regnante …
… la memorata Tenuta di Mirabello … con Palazzo Padronale, Casino Grande per il Fattore, Ghiacciaia, Stalla …

La ghiacciaia è citata in altri atti successivi, sino alla perizia che i Sessa fecero eseguire prima di procedere all’acquisto della proprietà nel 1878. Di essa però si era persa la memoria, e si riteneva fosse stata demolità, sino a quando, nel febbraio del 2019, il Sig. Fabio Garuti mi ha segnalato l’esistenza di una vecchia ghiacciaia, posta quasi sul confine della attuale proprietà dell’Azienda Agr. Palazzo Sessa. È plausibile che essa sia la ghiacciaia citata negli atti.

 

 

 

 

 

 

Essa si presenta esternamente come una collinetta coperta di cespugli (individuata da un ellisse nella foto sopra a sinistra, la cui posizione rispetto al Palazzo Sessa Aldrovandri è individuata dal quadrato bianco nella foto a destra.

 

La collinetta ha tre lati coperti da cespugli (foto sopra), mentre al quarto è addossata una tettoia moderna (sotto).

La porta alla estremità sinistra della tettoia da accesso ad un piccolo locale (moderno) su cui si apre l’accesso alla ghiacciaia. Questa era costituita da locale a forma di uovo (un elissoide), realizzato con un doppio strato di mattoni a vista, che durante l’inverno veniva riempito di neve e ghiaccio.

La parte superiore dell’elissoide è ancora oggi visibile e si presenta come una cupola elittica in mattoni a vista.

La parte inferiore invece è oggi riempita di ghiaia (foto sotto), che nasconde la scala che dall’ingresso permetteva di raggiungere il fondo. La forma ad uovo  faceva si che l’acqua di scioglimento si portasse al centro da cui scolava, tramite un condotto, nel terreno sottostante. Eliminando l’acqua di fusione la neve si manteneva più a lungo.

La struttura della ghiacciaia è ricoperta di terra per aumentare la coibentazione. La sommità della collinetta che ne risulta può essere raggiunta da una scala in pietra, posta alle spalle della tettoia.

Dalla sommità della collinetta, attraverso i rami degli arbusti che la ricoprono, si scorge il campaniletto a vela di Palazzo Sessa Aldrovandi.

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