Distintivi e medaglie

Mappa distintivi

Fig. 1 – Mappa dei luoghi di ritrovamento dei distintivi e delle medaglie (Gx)

All’arrivo degli Alleati e dei partigiani, nell’Aprile del 1945, i distintivi del ventennio fascista furono gettati, o sotterrati, per paura di ritorsioni. Ci è stato riferito di un frettoloso interramento, in prossimità del Palazzo, di una cassettina, con medaglie e distintivi, prima dell’arrivo degli Alleati. Purtroppo, nonostante i tentativi, non è stata ritrovata; forse fu recuperata in seguito. Sono stati però trovati vari altri distintivi nell’area del Palazzo.  

Il distintivo G1 (Fig. 2) è il primo modello di distintivo del Partito Nazionale Fascista: le bande tricolori sono orizzontali, mentre in seguito divennero verticali. L’esemplare ritrovato ha però perso il fascio in ottone che nella figura vedete al centro.

G1 57 Partito Nazionale FascistaFig. 2 – Distintivo PNF (Partito Nazionale Fascista), 1925 (G1)

Il distintivo G4 (Fig. 3) con il gladio (si è persa la punta) era il distintivo della Repubblica Sociale Italiana (RSI), la così detta Repubblica di Salò. Era ampiamente usato;  ad esempio compariva sulle uniformi della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), un corpo militare che svolgeva compiti di polizia.

G4 56 Distintivo Gladio RSI e divisa

Fig. 3 – Gladio RSI e divisa della Guardia Nazionale Repubblicana, 1944 (G4)

G2 59 Gioventù italiana del Littorio (GIL

Fig. 4 – Scudo della GIL, 1940 (G2)

La spilla ferma fazzoletto G2 (Fig. 4) è lo scudo della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), fondata nel 1937 dalle ceneri dei Fasci giovanili di combattimento (18-21 anni), con lo scopo di accrescere la preparazione spirituale, sportiva e militare dei ragazzi italiani fondata sui principi dell’ideologia del regime. In essa confluì anche l’Opera nazionale balilla, creata per i giovani di ambo i sessi dai 6 ai 17 anni. Il motto Credere, Obbedire, Combattere fu uno dei precetti più bellicosi del “catechismo” fascista.

G3 76 1940, Raduno Nazionale Postelegrafonici completo

Fig. 5 – Medaglia in bronzo a ricordo del Raduno Nazionale Postelegrafonici Giugno 1940 XVIII tenutosi a Predappio; nel verso la casa natale di Mussolini e la Rocca delle Carminate (G3)

G5 60 Cerchio con F 2

Fig. 6 – Potrebbe essere il primo distintivo dello Squadrone F ? (G5)

Il distintivo G5 (Fig. 6) è l’unico distintivo non fascista trovato. È un pezzo raro e intrigante: potrebbe essere sia il distintivo adottato dai paracadutisti dello Squadrone F del Gruppo di Combattimento Folgore che il 20 Aprile 1945 furono lanciati, nell’Operazione Herring, oltre le linee tedesche per disturbare la loro ritirata. Più tardi, a  operazione conclusa, lo Squadrone, la cui denominazione ufficiale era 1º squadrone Folgore,  adottò un più elaborato distintivo (Fig. 7) nel quale, appeso al paracadute, ritroviamo il distintivo rinvenuto nella corte di Palazzo.

Distintivo Squadrone F

Fig. 7 – Il distintivo dello Squadrone F adottato dopo l’Operazione Herring

Sorge spontanea una domanda: come è giunto lì questo distintivo?

E’ possibile che sia appartenuto a un parà della pattuglia U (scesa a Raveda), o a un sopravvissuto della pattuglia I (scesa a Madonna Boschi), che potrebbe essere stato ospitato dagli Inglesi a Palazzo dopo il recupero delle due pattuglie  il 23 aprile 1945. A favore di questa ipotesi gioca il fatto che le unità che recuperarono le due pattuglie appartenevano al 16°/˝5°  Lanc., che la sera del 23 aprile si acquartierò nella corte di Palazzo. Il Palazzo era il luogo più opportuno per ospitare queste pattuglie, tanto più se qualche loro uomo fosse stato ferito: era infatti un ospedale militare attrezzato e vuoto, perché appena abbandonato dai Tedeschi, che, ritirandosi, avevano portato con se i loro ricoverati.

È interessante notare che, a poca distanza dal punto in cui è stato rinvenuto il distintivo dello Squadrone F (G5), è stato trovato il contenitore per Safety address (I6-7), anch’esso molto probabilmente appartenuto a un uomo dello squadrone ne parliamo nella pagina Militaria.

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