Medaglie votive
Fig. 1 – Mappa dei ritrovamenti delle medaglie votive (Fx)
Sino alla metà del secolo scorso, ad intervalli pluriannuali, nelle Parrocchie si organizzavano Missioni Pastorali, in cui frati degli Ordini Predicatori tenevano delle catechesi che duravano diverse settimane. Al loro termine veniva consegnata a ogni fedele una medaglia votiva, spesso, ma non necessariamente, legata all’argomento trattato nelle meditazioni, come ad esempio l’Immacolata Concezione di Maria (F4, Fig. 2) o il Giubileo (F1, F6 e F7, Figg. 3-5)). Tutti gli anni, a Mirabello, nella settimana precedente la festa della conversione di S. Paolo (25 gennaio), patrono della parrocchia, ogni sera si teneva una catechesi sotto forma di contradditorio tra due predicatori. Alla fine venivano distribuite medaglie votive. Non c’è dunque da stupirsi se queste medaglie sono state rinvenute in prossimità delle abitazioni (Palazzo, Lungagnola vecchia, casa del Boaro e Dosa).

Fig. 2 – La cosìdetta Medaglia miracolosa, post 1840 (F4)

Fig. 3 – Medaglia giubilare, Roma, XVIII secolo (F1)

Fig. 4 – S. Petrus e S. Paulus, Leone XII Pont. Max., Roma, 1885 (F6)

Fig. 5 – Giubileo, Anno Santo, Leone XIII, 1900 (F7)
Non rientrano tra le medaglia distribuite nelle occasioni anzidette due medaglie. La prima è la F3 (Fig. 6) che presenta al recto l’inconfondibile profilo di San Carlo Borromeo e al verso il Duomo (Metropolitana) di Milano; fu coniata nel 1838 per commemorare il trecentesimo anniversario della nascita del santo. Si tratta di una medaglia milanese, che fu certamente portata a Mirabello, molto probabilmente dai Morardet. Il ritrovamento in corrispondenza dell’antico viale (provana) della Lunghina conferma che esso fosse un viale di accesso al Palazzo e conferma come esso fosse ancora in uso alla metà dell’’800.

Fig. 6 – San Carlo Borromeo, Metropolitana di Milano, 1838 (F3)
La seconda è la F5 (Fig. 7), che reca al dritto l’immagine di Santa Brigitta vid. (vedova) di Svezia e al verso la Madonna di Loreto, due culti che non sono mai stati praticati a Mirabello. Potrebbe essere il ricordo di un pellegrinaggio a Loreto.

Fig. 7 – S. Birgitta vid. (vedova), Madonna di Loreto, 1850 circa (F5)
Interessante è osservare l’iconografia dell’Immacolata che va lentamente definendosi. Nella F2 (Fig. 8) troviamo l’immagine della Donna dell’Apocalisse (Ap. 12, 1-2): con una mano sul ventre grida per le doglie e poggia i piedi sulla Luna. Nella F4 (Fig. 2) ci avviciniamo all’immagine che diventerà quella legata a Lourdes: le doglie sono sparite, la Madonna schiaccia il serpente e dispensa grazie dalle sue mani. La medaglia fu coniata nel 1830, a seguito dalla ‘richiesta’ nella seconda apparizione della Vergine a Santa Caterina Labouré a Parigi. L’attributo ‘miracolosa’ le fu attribuito nel 1832 dopo che nell’epidemia di colera a Parigi di quell’anno la medaglia avrebbe dato luogo a parecchie, inspiegabili guarigioni. Il testo della giaculatoria (Maria concepita senza peccato pregate per noi che a voi ricorriamo) è in italiano e la medaglia è pressofusa, è quindi attribuibile a poco prima della metà dell’800 e anticipa la proclamazione del dogma dell’Immacolata, stabilito da Pio IX nel 1854.
Fig. 8 – Beata Vergine, Ostensorio, data ignota ma molto ante 1840 (F2)

