Mirabello e il suo territorio
Entrando, subito a destra della porta, cioè al verso del Pannello 3, trovate una grande immagine satellitare, che conviene analizzare solo dopo aver letto i primi tre pannelli. L’immagine è tratta da Googel maps, e rappresenta, approssimativamente, il territorio dell’Alto Ferrarese, al cui centro si trova Mirabello. E’ proprio al centro dell’immagine, individuato da un rettangolo rosso.
In alto scorre il Po, che sbuca da sotto il testo introduttivo, descrive una stretta curva e si avvia, verso destra, in direzione di Venezia. Da sinistra in basso, sino alla curva del Po che avete appena individuato, corre una linea scura: è il cavo Napoleonico. Si origina da un triangolo verde, il bosco della Panfilia, presso Sant’Agostino. Una linea scura in curva delimita inferiormente il bosco e poi corre verso destra, sino ad uscire dal bordo inferiore dell’immagine: è l’attuale corso del Reno.
Ritorniamo alla curva del Po. Proprio in corrispondenza ad essa, da Malcantone a Cavaliera e poi giù sino a Bondeno, potete riconoscere una striscia di terreno, entro cui serpeggia il fiume Panaro. In questa striscia la tessitura dei campi è molto diversa dalle zone circostanti. Nella figura a lato, essa è individuata da due linee azzurre. La striscia prosegue, oltre Bondeno, verso Ferrara; è forse un po’ più difficile individuarla ma, osservando con cura, potete riconoscerla. Segue il percorso della Strada Provinciale 69. E’ la traccia dell’antico alveo del Po di Ferrara, che era un tempo l’unico ramo di Po, come abbiamo appreso dal Pannello 1.
Ora che avete capito cosa guardare (la tessitura dei campi) osservate la direttrice Sant’Agostino, Mirabello, Porotto: notate come la tessitura sia molto fitta entro una stretta striscia che congiunge queste località? E’ l’antico corso del Reno, che sfociava nel Po a Porotto. Ne abbiamo parlato nel Pannello 1.
Osservate ora l’area in basso a sinistra (sud-ovest) dell’immagine: notate come la tessitura dei campi sia regolare? Tutti i campi sono paralleli tra loro. Essa rivela la sua origine romana. Questa tessitura è il risultato della centuriazione romana del II° sec. d.C. E’ una delle testimonianze archeologiche più imponenti che la civiltà romana abbia lasciato. E’ la stabilità dell’assetto idrografico della zona che l’ha mantenuta leggibile sino ad oggi. Se volete saperne di più sulla centuriazione, alla fine del brano digitate 99 (leggete l’Approfondimento 1).
Spostate l’attenzione sulla zona centro-settentrionale dell’immagine: notate come la tessitura dei campi sia irregolare e disordinata? Rivela la sofferta evoluzione idrografica di quest’area. Abbiamo già individuato in questa zona le tracce degli antichi alvei fluviali. Ora possiamo scoprire le zone dove un tempo si trovavano le paludi, oggi scomparse: sono caratterizzate da campi molto più grandi e irregolari delle zone emerse da secoli. Osservate ad esempio la zona tra Mirabello e Poggio Renatico, dove si trova la base militare: fu riscatta alla palude solo alla fine del XVIII secolo. Una tessitura analoga presenta la zona attorno a Diamantina, che fu bonificata dagli Estensi verso la metà del XVI secolo.
Ora conviene proseguire, ma vi consiglio di tornare su questa carta dopo aver completata la visita della sezione Territorio: potrete riconoscere facilmente molte delle strutture e le tracce degli avvenimenti di cui parleremo tra poco.