Pannello 10 – La Carta della Pianura Bolognese di Andrea Chiesa

Particolare della Carta di Andrea Chiesa (1742)

Andrea Chiesa fu un cartografo scrupoloso nei rilievi e raffinato nel tratto, che tra il 1732 e il 1742 fissò le condizioni del territorio della pianura bolognese, poco dopo la rotta degli Annegati, a seguito della quale il Reno si  allontanò definitivamente da Mirabello. Della sua carta riproduciamo la parte che interessa il nostro territorio. Essa mostra come, ancora nel 1742, il Reno sfociasse direttamente nelle valli di Poggio e di Malalbergo, tramite le bocche, ancora aperte, delle rotte Bisacca (del 1731) e Annegati (del 1738), la cui posizione  abbiamo evidenziato con una cornice verde.
Le acque del fiume si spandono nella valle, che si estende da Sant’Agostino, oltre Malalbergo, sino a congiungersi con le valli della Barigella e delle Brugiate.  Molte strade e gran parte dell’Impresa Aldrovandi (di cui parleremo nel Pannello 16) sono sommerse; emergono solo la  Chiavica e il Palazzo, evidenziati da cornici rosse.

Mirabello è all’asciutto, di là dal Reno, ma la Torre del Cocenno e la Torre Verga sono nell’acquitrino; il Riolo e lo Scorfuro sono sommersi e solo la coronella [cioé l’argine] bolognese,  su cui oggi sorge l’abitato di Coronella, impedisce che Madonna Boschi sia sommersa. Tale coronella correva lungo la linea di confine (la confina) tra gli Stati di Bologna e Ferrara, e su di essa erano posti i termini di cui abbiamo parlato nel pannello precedente. In mezzo a tanta devastazione appare quasi ironico che sulla Carta sia ancora riportata la linea del voto degli Eminentissimi Cardinali per la diversione di Reno in Panaro ed in Po.

Tra i particolari evidenziati da cornici colorate, notate la chiesa di Mirabello, il Poggio Lambertini (oggi Poggio Renatico), le torri (di cui abbiamo parlato nel Pannello 8) e la bòtta Panfilia, dove, otto anni più tardi, si aprirà l’ultima rotta che determinerà il definitivo (speriamo) allontanamento del Reno da Mirabello e dal Po. Da essa si diparte, individuato da linee azzurre, l’attuale corso del Reno. Questo corso, come pure il tracciato del Cavo Napoleonico, sono stati aggiunti per permettervi una più facile orientazione.  Le scritte azzurre sono state introdotte da Franco Rinaldi per mostrare la localizzazione, da lui ricostruita, di molti antichi toponimi, oggi in disuso, che compaiono nei documenti esposti  nella mostra.

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